Chapter 9

E questo è quanto. Un viaggio dal nulla a qui, dalla mia vita alla tua. Tutto cominciò con Yor, ma ora il viaggio è tuo. Non l'ho mai detto a nessuno, neppure a Teben, ma il primo sussurro che sentii non fu a bordo della nave di Yor, dove trovammo i suoi scritti. E nemmeno quando seguimmo il suo cammino e rinvenimmo le nostre ammorbate repliche di Aculeo. Il primo sussurro fu sulla Cresta, mentre torreggiavo sopra di lui. Appena prima di esplodere le ultime due cariche solari nel suo corpo stremato e immobile, udii parole quasi impercettibili in una lingua detestabile. Da allora, ho convissuto con quelle parole giorno e notte. Erano parole semplici. Erano parole placide. Erano queste parole:

“Niente ha fine”

Per tempo immemore le ho considerate una minaccia. La promessa dell'abisso che la morte, quel giorno, non era stata saziata, e che sarebbe venuta a prendere, come sempre, tutti e tutto ciò che conosciamo. La morte sarebbe dunque stata qualcosa da temere, e l'ordine naturale un nostro nemico. Finché, decenni più tardi, mi misi a riflettere. Su Yor, ma soprattutto su Azzir. E capii che le mie conclusioni non dovevano necessariamente essere corrette...

Quelle parole non erano l'abisso. Non erano il sussurro di un verme o una vile promessa. E neppure una minaccia. Erano un avvertimento. Da Azzir a me. Uno scontro si era concluso, ma non quello più importante. Mi stava dicendo, mi stava avvisando che un viaggio era terminato, ma che ne sarebbero arrivati altri.

Lo stesso vale per te. Yor. Me. Le Ombre. Aculeo. Ultima Parola. Sull'onda della tua leggenda, noi saremo note a margine. Lontani ricordi dimenticati dai più. E un giorno lo diverrai anche tu. Questo è il nostro scopo. Questo è il nostro destino. Ispirare coloro che prenderanno il testimone dei nostri sforzi. Perciò, adesso va'. Questo capitolo è chiuso, ma ricorda, ora e per sempre...

“Niente ha fine”

—S.