Chapter 23

"No", dice Mara. Una bugia detta con verità.

"Comprendi quello che hai fatto? Ne hai calcolato il prezzo?"

Ha convinto decine di migliaia di insonni ad abbandonare la propria immortalità. Ha privato l'Effluente di un'infinita quantità di gioia, complicità, lavoro e scoperta: tutti ambiti che potranno essere realizzati dalle persone che si uniranno a lei nella sua missione verso un altro mondo. La notte, quando si sveglia in preda all'ansia, cerca di giustificare la perdita nella sua testa, ma è troppo grande e diventa un'entità informe che si insinua nel midollo delle sue ossa come il fremito di un'onda gravitazionale.

"Alcuni infiniti sono più vasti di altri", dice al suo vecchio capitano. "Credo che... siamo qui per un motivo. E questo è il modo di realizzare quello scopo."

"E quanto sei disposta a sacrificare? Tua madre? Tuo fratello? Cosa contano gli insonni per te?" Alis le si avvicina con sguardo deciso. "Credi che la mia gente sia nata per morire per te?"

"Non per me. Per il nostro scopo. Per il nostro destino."

"Per una casa che abbandonammo. È nella documentazione, Mara. Le carte sulla Navispira che...", e perfino Alis Li si scompone mentre incappa in uno dei misteri primordiali, il suo ricordo della creazione, "...che definirono il modo in cui creai questo universo."

"Sei stata la prima", riconosce Mara. "La prima a stabilire delle regole."

Alis Li le lascia la mano e ricade nella sua sedia. "Perché sei qui, Mara?"

Per dirti la verità. "Per chiederti il favore che mi devi."

"Alla fine." Alis sospira. "Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe giunto. Credo mi farà piacere liberarmi da questo fardello. Mi chiederai di sostenere la tua missione, vero? La prima Regina che dice 'Andate con Mara, risvegliatevi da questo sogno e lottate per la vostra casa'. Dico bene?"

"No", risponde Mara, con il cuore in gola e lo stomaco torto dalla trepidazione. Non puoi tenere un segreto sepolto come una bottiglia pregiata per così tanti secoli e poi stapparla senza cerimonie. "Il favore che chiedo è il tuo perdono."

Poi le dice tutta la verità. Racconta a Alis Li quello che ha fatto. Le scelte che avrebbe fatto Alis Li se Mara non le avesse fatte per prima. Solo un'estensione di ciò che Alis aveva già dedotto.

Dopo aver finito, la bocca del suo vecchio capitano trema. Come le sue mani. Un sibilo sfugge tra i denti serrati. La donna più vecchia del mondo rievoca tutto il dolore provato nella sua vita, e ancora non basta a eguagliare il crimine di Mara.

"Sei il diavolo", sussurra Alis Li. "Ricordo che in una delle lingue antiche, Mara significa morte.". Oh, troppo perfetto. Ma comunque troppo."

Ride per un attimo. Mara chiude gli occhi e aspetta.

"Tu capisci", dice Alis Li, respirando forte, "che questa è la cosa peggiore mai fatta in assoluto. Peggiore del sottrarre migliaia di persone al paradiso. Peggiore dell'entità da cui fuggimmo, prima di diventare insonni."

"Ti prego", implora Mara. "Non dire così."

Alis Li si alza dalla sedia. "Supporterò la tua flotta", dice. "Sfrutterò favori e conoscenze per il completamento dei tuoi scafi e l'attraversamento del passaggio. E lo farò solo per accelerare la tua partenza da questo mondo. Lo farò gonfia d'odio per te. Lo farò affinché tutte le imprese buone e giuste che compiremo qui ti siano precluse, serpe che non sei altro. Nessun perdono. Mi hai capito? Sei imperdonabile. Vai. Vattene!"

"Ti sarei grata se non lo raccontassi a mia madre", dice Mara.

Alis Li tira la teiera addosso a Mara, si volta ed entra in casa, lasciandola lì, bagnata e appiccicosa e indomita, pronta a trascinarsi verso la sua nave. Dimentica il suo parasole macchiato di tè in veranda, ma quando fa per voltarsi a riprenderlo è già sparito.