Chapter 18

Accadde che Esila, figlia di Sila, riconobbe il profumo di Sjur Eido, poiché l'olfatto è senso di suprema memoria. Esila parlò alla Regina Nguya Pin della presenza di un antico eroe alla sua corte. Mentre la Regina Pin rifletteva su come accogliere questo visitatore, accantonando per un attimo l'insulto della non annunciata presenza di Sjur, una spia riferì agli scribi di Gensym delle intenzioni di Sjur Eido.

Gli scribi furono turbati da questa notizia, poiché avevano concesso a Sjur Eido licenza di braccare e uccidere Mara Sov. Se Sjur Eido avesse assassinato un ospite della Regina sotto la responsabilità degli scribi, ci sarebbero stati la guerra e l'addio alla corsa spaziale. Esperti storici furono convocati a corte con mazzi di fiori e omaggi pecuniari per parlare di Sjur Eido. "Era una Paladina della Regina Alis Li, ma era anche una Flemmatica, ossia credeva che un giorno avremmo dovuto sdebitarci per il nostro risveglio."

"E sarebbe incline a sfidare la Regina uccidendo un ospite della corte?", chiesero gli scribi.

"Oh, certamente", replicarono gli storici, ridendo. "Era il terrore incarnato."

Gli scribi si prepararono ad abbandonare la corte della Regina, poiché la vittoria di Sjur Eido sarebbe stata colpa loro. Percependo incertezza, molti importanti finanziatori e fornitori si ritirarono dal programma spaziale. La Regina accusò gli scribi di Gensym di essere senza fede ed egoisti, e i suoi Flemmatici si infuriarono contro buona parte dei Sanguigni, che avevano infranto il loro sogno del volo. Casato contro casato, sorella contro fratello, moglie contro moglie. L'intero mondo aveva stretto la mano a pugno.

Nel frattempo, Sjur Eido e Uldren si incontrarono su una ragnatela di liane posta sopra uno specchio d'acqua. La luce dei reattori della Regina brillava sotto di loro mentre prendevano posizione. Uldren indossava una corazza di ceramica bianca sopra a una veste di seta nappata, e brandiva un lungo pugnale frattale il cui filo era quasi tre volte più lungo della lama. Sjur Eido combatteva con la corazza a pressione grigio blu dei Paladini, con impresso il simbolo della Stella degli Otto Editti.

Prima di cominciare, Sjur Eido guardò Mara. "Hai paura?", sussurrò con un misto di odio e ammirazione. "Stai sudando? Ti manca il respiro?"

Mara premette la mano contro il vetro del casco di Sjur senza lasciare aloni. Teneva il guanto di Sjur sul petto, affinché potesse sentire il battito del suo cuore e il suo respiro. "Di lui non ti interessa?", incalzò Sjur. "Se lo menomassi, ti importerebbe qualcosa?"

"Fai le domande giuste", disse Mara, "ma al fratello sbagliato."

Sjur capì che avrebbe affrontato un uomo che esprimeva l'amore attraverso perdita e calvario.

Si inchinò a Uldren ed estrasse il pugnale. Uldren si inchinò a sua volta, prendendola in giro. Combatterono tra le liane, in una lenta spirale, trascinandosi come ragni, in attesa che l'elasticità della tela desse all'uno o all'altro il via per colpire. Poi il balzo, lo schianto, la scia lasciata dalle lame. Gli affondi diretti di Sjur Eido contro le turbinanti schivate destabilizzanti di Uldren. La lotta al coltello è questione di gestire lo spazio. Nessun duellante oserebbe mai cimentarsi in uno scontro corpo a corpo senza strategia. L'adrenalinico scambio di furiosi fendenti avrebbe significato morte certa.

Uldren cominciò a tagliare dei fili portanti per sbilanciare Sjur Eido e Sjur Eido ribatté caricandolo, per sbilanciarlo a sua volta. Alla fine, caddero entrambi nella pozza di refrigerante. Parità, dunque, ma era solo il primo di tre incontri.