Chapter 13

Siete tutti speciali. E anche lui lo era. All'inizio. Speciale, come tutti gli altri.

Poi, ovviamente, è cambiato tutto. Nel tempo si è... allontanato. Distinto dal resto.

Le ci volle un po' per adeguarsi alla sua personalità. E, secondo lei, la cosa fu reciproca. Il Cayde-6 che conoscono tutti non lo rappresenta appieno. La sua arguzia, la sua allegria erano uno scudo, un'arma calibrata come la sua lama o il suo cannone portatile.

La chiamò Danza del Sole. Non ho mai capito perché. Diceva fosse ispirato a una vecchia leggenda, una favola dei tempi antichi. Ho sempre pensato derivasse dalla sua scintilla, dalla grazia con cui si muoveva. Senza sforzo, leggera. Erano una coppia perfetta.

Indubbiamente, raccontò del suo ritorno alle persone più vicine a lui in diverse occasioni. E, altrettanto indubbiamente, ogni volta gli eventi assumevano una forma leggermente diversa. Come la sua arguzia, la costruzione della sua leggenda era un'arma.

Per chi non la conoscesse, per chi non è stato abbastanza fortunato da sentire la storia di Cayde-6 come raccontata da lui, con il suo intrigante modo di mimarne le parti comprensivo di effetti sonori, eccone una versione.

È una registrazione avvenuta in cicli passati. Non è la storia per intero, ma niente lo è quando c'è di mezzo Cayde-6.

"BUM! Mi sveglio. Intontito. Confuso. La testa pesante. È così per tutti, no? Lo shock iniziale, niente di nuovo. Danza del Sole è davanti a me e io sono sconvolto. Il cervello funziona, ma non ricordo niente di niente. Sapevo solo di essere una forma di vita attiva. Umana. Sì, ero un uomo. E poi la mente comincia a macinare chilometri su chilometri alla massima velocità. BUM BUM BUM. Come se stessi scaricando 'Guida all'esistenza umana per idioti'. Bello. Fantastico. Tanto non riesco a ricordare niente. E di certo non riesco a farmi un'idea della magica robottina parlante che mi svolazza davanti alla faccia. Sono sconvolto. E così mi comporto come si comporterebbe uno sconvolto. La sbatto a terra. Con violenza. E poi... corro via.

OK, corro. E lei corre. O comunque mi segue, ecco, anche perché non ha le gambe, quindi non potrebbe correre. Mi sta alle costole. Grida. 'Strada sbagliata! Strada sbagliata!' Lei urla. Io urlo. Grida qualcosa, ma io continuo a correre. È notte. Non l'avevo detto? È notte e i miei occhi si stanno ancora abituando. E così corro, corro e corro. Non riesco a vedere. Non riesco a ricordare. Sono spaventato a morte. La confusione nella sua più pura essenza. E poi...

Cado. Cado. Eccome se cado. Sì, stavo correndo e... cado giù. Da. Una. Scogliera. Un salto non da poco. Ho urtato di tutto, più volte. E le ho sentite tutte! Poi basta. Poi è diventato tutto nero. Di nuovo. E poi...

BUM! Sono tornato! Mi rimette in piedi. Come sempre. E quello, cari amici, fu l'inizio di una bellissima amicizia."

Questa storia non l'hanno sentita in molti. E voi, sentendola adesso, non vi sarete certo aspettati di conoscere la verità assoluta su di lui, sull'uomo, sul guardiano. Ma la storia non ambiva a questo. Il suo scopo, ora più che mai, è simile allo scudo che Cayde alzava più volentieri...

Pensava che fosse divertente. E oggi, ora più che mai...

Cayde vorrebbe che ridessimo.

— Spettro di Shiro-4 durante una festa in onore di Cayde-6