Chapter 5

"Voglio un nome."

"C'entra qualcosa Sagira? Ha un pessimo influsso su di te."

"Lei un nome ce l'ha. La gente non la chiama 'Spettro'. È umiliante essere chiamati 'Spettro'. Non sono un oggetto. Sono... io."

"E chi saresti, di preciso?"

"Sono... non lo so. Sono io."

"E vorresti che io ti definissi? Detta così, sembreresti proprio un oggetto."

"Sei insopportabile, sai?"

"Nessuno ti ha costretto a riportarmi indietro."

"Sai che non è vero."

"Dici?"

"Ci risiamo, Tyra. Sempre a dubitare di tutto. A trattare il mondo come un rompicapo da studiare, analizzare e salvare nei tuoi file."

"Non riesco a farne a meno. Se non dubitassi, studiassi e imparassi, non avrei alcuno scopo. 'Uno spirito che non si esercita in nulla diventa grezzo e pesante nell'inerzia'."

"Hai di nuovo letto trattati di filosofia."

"Rousseau. Prestato da Ikora."

"Mpf."

"Non mettere il broncio, Spettro. È fastidioso."

"Come essere chiamati 'Spettro'. A questo punto, mettimi un lenzuolo addosso."

"Sceglilo tu, il tuo nome. Non c'è bisogno che ti definisca io."

"Lo farò!"

... ... ...

"Ebbene? Come ti chiami, Spettro?"

"Non chiamarmi Spettro."