Chapter 1

La Mente Intramontabile giace nel Giardino, una rovina di metallo infestata dalla vegetazione, un tumulo che protrude dal nero suolo ricco di azoto e pensiero.

Tutto ciò che è nel Giardino diventa del Giardino, alla fine. Le foglie cadute si decompongono e fertilizzano il suolo. E così fanno le ossa e le idee mai espresse di quanti non sono riusciti a trovare la fine del dedalo.

E così fanno i canti senza parole dei giardinieri vex.

Passeggiano tra le foglie, incoraggiando la crescita, posando i loro bronzei viali, le uniche linee diritte tra i grovigli del Giardino. I vex intessono se stessi nelle trame del Giardino, e il Giardino ricambia il favore.

Come i goblin presidiano la terra, le arpie pattugliano i cieli. La loro livrea metallica lambisce l'aria senza sosta, nella loro eterne, instancabili ronde.

I viali corrono sbiaditi sul granito. Nessun potere li attraversa da quando il Cuore ha smesso di battere. Ma i vex del Divisivo Sol si sono riprogrammati per venerare l'Oscurità, che in precedenza aveva già dato loro potere. E i vex comprendono il tempo: ciò che è accaduto, da qualche parte, sta accadendo ancora e sempre. Ciò che accadrà, sta accadendo ora.

La terra che rimane incolta per una stagione si riprende e produce ancora. Il potere che svanisce tornerà di nuovo, se il terreno è pronto.

Le arpie si fermano dove sono. Un fremito le scuote, dalla prima all'ultima, in ordine, da un estremo del Giardino all'altro. Una palpitazione. Un'infusione di potere, proveniente da qualche luogo lontano.

Un impulso.

Il potere illumina i viali. L'occhio della Mente brilla per un istante, sotto la coltre di licheni.

Il potere attraversa tutto il Giardino, travolge i macchinari vex che vi si trovano, inonda la rete che li sostiene.

Si ferma per un momento, come la marea quando si ritira per poi tornare in moto.

Particelle di qualcosa che non è polvere costellano l'aria.

I viali bronzei bisbigliano, un contrappunto al canto dei goblin. E la porta del Giardino vibra insieme a essi.