Chapter 6

Descrivi il tempo. Dico davvero. Prova.

Stai per dire qualcosa su una sequenza di eventi, vero? Secondi scanditi da un orologio, che marciano uno dopo l'altro verso l'infinito. Usa pure le tue metafore: una linea, un loop, un cerchio. Una volta, un tale l'ha paragonato all'acqua. Originale, se non altro.

I vex sono le entità più prossime a comprenderlo. E sono anche le più distanti da esso. Se il tempo è un fiume, noi siamo pesci e loro uccelli tuffatori. Cosa significa "bagnato" per un pesce? Cosa significa per un falco pescatore, che non si fa mai ingannare dai riflessi sulla superficie dell'acqua?

Un momento, dirai tu. Stiamo sconfinando nell'astratto, perfino per l'eco incorporea di un uomo morto nel Giardino. Vuoi verità concrete? Qualcosa di semplice e comprensibile? Una storia priva di oscure deviazioni?

Vuoi che il tempo sia una scala che saliamo all'infinito. Ma perfino un guardiano torna indietro di un gradino o due, ogni tanto. Muori con il tuo Spettro nei paraggi e lui ti riporta al momento appena prima di quel proiettile, dandoti la possibilità di scegliere un destino più gradevole. Niente di più semplice sulla Terra, dopo l'arrivo di quella grande sfera bianca capitata qui da chissà dove. E le storie, i racconti, non funzionano più come lampada da notte.

E tu dirai: ma il Viaggiatore è nostro amico, il Viaggiatore ci vuole bene, ci ha dato un'Età dell'Oro e mondi giardino e guardiani. E tu dirai: senza il Viaggiatore non saremmo vivi. Interessante, no?

Senza di esso, non sarei bloccato nel Giardino Nero, a scommettere con me stesso su quale goblin scivolerà per primo su una pietra umidiccia cadendo da un dirupo. Hai già preso la mia Luce. Accetta anche il mio consiglio, ti conviene.

So che il Vuoto chiama ancora, ma io mi sono svincolato. Non posso più raggiungerlo. Perciò, se ho ragione a credere di poter raggiungere te, apri bene le orecchie. E non importa quanto tu possa odiare ascoltarmi. È importante.

I vex capiscono il tempo come noi non riusciremo mai a fare. E poco importa quanto ne investiamo osservandoli. Poco importa attraverso quanti portali si sono spinti i guardiani. Noi viviamo nel tempo. Loro lo usano come strumento. Momenti accaduti e che accadranno? Loro possono accedervi. Possono manipolarli finché non trovano il flusso desiderato. Possono simularli.

È questo che la Luce contrasta. Loro tornano indietro, un guardiano torna indietro. Loro simulano una fine, un guardiano la attraversa. Stallo, signori.

Ma i vex del Giardino? Loro si prostrano dinanzi al Cuore del Giardino. Ha dato loro potere, come il Viaggiatore ha dato a te la Luce. I vex all'esterno? Loro hanno fatto calcoli diversi. Scappano. Ma i vex all'interno si comportano proprio come te, come te entro il patto che hai accettato, ogni giorno della tua vita innaturale. E chi siamo noi per affermare che il loro patto, un giorno, non sarà proficuo?

Non puoi comprendere i vex e non vuoi comprendere il Cuore. Ma è forse più giusto perdonare la tua ignoranza, quando è deliberata?

Tante domande e poche risposte. Fai attenzione, o annegherai in esse come annegherai nel tempo, sia esso un fiume o altro.

Capisci?