Chapter 12

Annotazione 115

L'aeroporto non è più sicuro. La torre di controllo è in fiamme e i suoni terrificanti portati dal vento ci trattengono dall'indagare ulteriormente.

Annotazione 116

Camminiamo parallele alla strada e ci buttiamo a terra quando sentiamo arrivare altri viandanti. Mi fanno male le gambe. In bocca non ho più saliva per tutte le risposte che ho dato alla sua raffica di domande. C'è così tanto di questo mondo che non comprende, e tanto vorrei raccontarle, ma non posso. Non adesso. La morte di Yuki è stata un duro colpo per entrambe, ma lei è ancora così... innocente. Vorrei che lo restasse il più a lungo possibile.

Abbiamo trovato i resti di un'auto a benzina nella foresta e mi ha chiesto se poteva tornare in vita. Le ho spiegato che l'auto non è mai stata viva. Quelle macchine non hanno un'anima. Mi sono subito morsa la lingua per averlo detto, perché ha innescato un'altra serie di domande. Le ho detto che avevo mal di testa e volevo un po' di silenzio.

Annotazione 117

Di giorno, temiamo gli umani. Di notte, temiamo creature ben peggiori. Siamo su una strada in mezzo al nulla. Da persona ansiosa quale sono, non riesco a togliermi dalla testa l'idea che quell'uomo ci stia seguendo.

Puntare verso l'interno sarebbe un errore. È evidente dalla crescente distruzione che continuiamo a incontrare. Mi piace pensare che se riuscissimo a raggiungere il Mediterraneo, anche se questo significherebbe attraversare le Alpi, potremmo trovare una piccola barca. Un'isola sarebbe perfetta. La Corsica, per esempio. Ma con la fortuna che abbiamo, potrebbe tranquillamente essere circondata da mostri marini invincibili.