Il suono della sua voce lo strappò via dal sonno. Si tirò su; la sua nave era ancora racchiusa dalla sfera protettiva. Provò a ritrarre lo scudo, ma era bloccato. Non si ricordava di averlo attivato, poi ricordò la battaglia, l'esplosione.

Ciò che quella nave aveva sparato era qualcosa di antico, nemmeno lontanamente paragonabile a ciò che le Biblioteche delle Origini avevano provato a descrivere.

Provò a calmarsi. Il suo pensiero si rivolse a lei, cercando la sua presenza. Non la trovò, ma non si sentiva calmo. Lei gli aveva sempre detto che l'avrebbe trovata solo nella calma.

Tutto ciò che riusciva a sentire erano gli echi di quel suono.

Esso iniziò non appena entrarono negli anelli, risuonando in un'antica e profonda parte di sé stesso, nato prima che lei gli mostrò chi veramente fosse.

Le tecnidi avrebbero dovuto sapere che cosa poteva fare l'Astrocorazzata. Lo dovevano sapere. Non avevano percepito ciò che lui sentiva e udito ciò che lui udiva? E quel dannato Ketch, non era protetto. Lo dovevano sapere per forza. Tutto per rilasciare gli araldi. Riuscirono a malapena a creare un punto d'appoggio prima che l'arma fece fuoco. Pensò a come si fosse sentita Petra, costretta a rimanere sull'avamposto e a osservare la distruzione del suo popolo.

Provò a calmarsi nuovamente, forzando lunghi respiri. Realizzò di essere su Marte, Athabasca. Le Isole Candor. L'ultima volta che era stato li fu quando trovò il Giardino Nero.

Il conto alla rovescia per la disattivazione dello scudo iniziò a pulsare. Provò di nuovo a concentrarsi su di lei, per capire se si era veramente sacrificata per questa battaglia. Incominciò a sentire qualcosa, un ronzio stellare, poi la disattivazione dello scudo interruppe la sua concentrazione.

Uscì fuori e vide il danno subito dalla sua nave, e la realtà della devastazione dell'armata lo sovrastò.

Disperato, si voltò e vide centinaia di droni dei Corvi, inviati su Marte tempo fa, tutti intorno alla sua nave, in attesa.

"Bentornato, maestro." Quello più vicino a lui parlò per primo, e gli altri lo seguirono, una serie di saluti echeggiarono attraverso il mare arido.

E la speranza riaffiorò.

"Iniziate a riparare la nave immediatamente. Abbiamo perso qualcosa e voi mi aiuterete a trovarla."