La sala era buia, le sette di loro raramente si riunivano ancora tutte insieme, ma quella era la vigilia del loro viaggio più grande, un piano che avrebbe sconfitto la morte e diviso l'universo.

Erano tutte connesse in una trance, unite nello spirito come usavano fare gli antichi. Parlare avrebbe solamente interrotto la connessione con le Menti degli araldi, custoditi lì come trofei di una guerra senza età, e come armi nelle giuste mani.

"Se continuasse così, Oryx potrebbe ucciderla" disse Seda spezzando il silenzio nella paura di ciò che sarebbe accaduto.

"Abbiamo fatto un giuramento tempo fa: obbedienza anche di fronte alla sconfitta." Nascia disprezzava la paura.

"Solo una sconfitta qui, ora, non lì, a quel tempo." Illyn non sapeva bene da che parte stare. L'amuleto che portava al collo contraddistingueva Illyn come la madre della congrega, conferendole la visione oltre il velo di luoghi accessibili solo alla Regina.

"Non ci resta che sperare." Kalli aveva bramato il potere dell'amuleto per molto tempo, ma alle tecnidi non è concesso desiderare.

"La nostra Regina ci attende." Così dicendo, Lissyl tentò di porre fine a quelle piccole divergenze. C'era una guerra da combattere.

"Dunque la decisione si avvicina, quali dei tanti araldi dovremmo scegliere?" Shuro era determinata ad andare fino in fondo. L'eccitamento era una sensazione da tenere a bada.

"Non possiamo mandarli tutti." disse Portia.

"Tutti tranne quello più antico, lui rimarrà con noi. Seda, Kalli, Shuro prendete i figli e ditele che devono essere seminati in qualcosa di morto per far si che abbiano dei figli propri." Un piano si nascondeva dietro gli occhi di Illyin, ma le tecnidi non condividono i loro occhi con gli altri.

"Cosa succederebbe se non fossero pronti per l'Astrocorazzata?"

Illyn si voltò verso Seda.

"Seda, per caso non hai fiducia nella Regina?"