Accadde molto tempo fa, ma le conseguenze si riflettono ancora oggi.

Cerere, la regina bianca dello spazio, a quattrocento milioni di chilometri dal Sole, comandava la Cintura degli Asteroidi. Cerere era rotonda. Qua fuori, essere rotondi significava essere potenti: nessun altro corpo della Cintura possedeva sufficiente massa per diventare una sfera con una forza di gravità. Cerere esibiva anche alcune stelle chimiche: frammenti di sale e ghiaccio che luccicavano nell'orbita. Come una corona.

C'erano inoltre altre luci, stelle più giovani, corone più nuove. Motori di navi da guerra. Un'altra regina era diretta alla conquista di Cerere, perché Cerere era piena di sepolcri, cantieri navali e habitat; perché Cerere era rotonda e fortunata, come un servitore. Perché Cerere era colma di Lupi da sottomettere.

Feroci come squali, le navi erano radunate in squadriglie e tribù. Skiff. Ketch. Il Kell dei Lupi aveva una flotta pronta a salpare nello spazio. Udita la chiamata, il Kell dei Lupi aveva convocato il suo Casato per prepararsi alla grande battaglia sulla Terra. La salvezza del popolo del Kell dipendeva da una vittoria schiacciante sulla Città. Era una questione di sopravvivenza.

La flotta dei Lupi incontrò così quella della Regina.

Riesci a vedere le squadre di Skiff avvolte nella furtività, gelida e trasparente, coraggiose e invisibili mentre accoltellano lo spazio? Riesci a vedere i Ketch, come delle lunghe lame, venire condotti in battaglia tramite gli intelligenti pensieri di un servitore? Riesci a vedere come virano, accelerano, attivano i blocchi anti-rilevatori e le loro armi ad arco? Sono tutti destinati a morire. Il Kell dei Lupi non giungerà mai alla Breccia del Crepuscolo. Il Kell dei Lupi aveva raggruppato tutta la forza del suo popolo in un solo luogo e la Regina dell'Atollo stava arrivando a disintegrarla.

Fuori dall'oscurità stavano uscendo gli insonni. La loro flotta non sembrava granché. Piccole navi da caccia sparse qua e là, come spine a quattro punte. Fregate, bombardieri e chiglie recuperate dall'Atollo. E poi, di fronte a tutti, la punta della lancia, si trovava la Regina.

Il Kell dei Lupi, determinato e coraggioso, calcolò la forza della sua armata. Il Kell considerò la possibilità che gli insonni avessero un'arma segreta, trovata tra gli scafi dell'Atollo o materializzata dal nulla dalle megere. Abbandonò presto questa preoccupazione. Il Kell era convinto di poter ottenere una vittoria schiacciante. Mandò una sfida e un avvertimento: IO SONO SIGNORE DEI LUPI. VOI SIETE OGGETTO VUOTO CON DUE ANIME MORTE. QUESTO È MIO SPAZIO. QUESTE SONO MIE CONDIZIONI. ARRENDETEVI E PRENDERÒ SOLO VOSTRE NAVI.

La flotta degli insonni spense i motori. Avanzò per inerzia. Gli elementi d'assalto dei Lupi, gli Skiff armati di torpedini nascosti dal blocco dei servitori e dalla mimetizzazione, prepararono le postazioni di fuoco.

La nave della Regina accese i trasmettitori. SONO NOBILE ANCH'IO, O SIGNORE DEI LUPI.

Al Kell non dispiaceva chiacchierare con le sue prede. In questo modo, dava la possibilità alle sue navi di allontanare maggiormente la battaglia da Cerere. Il Kell replicò: NON AVETE LINEA. NON AVETE POTERE. I capitani e i baroni confermarono di essere pronti: Skolas, Pirsis, Irxis, Drevis, Peekis, Parixas; uniti dalla lealtà e dalla paura, ma pronti per la guerra.

LA LUCE DELLE STELLE ERA MIA MADRE sibilò arcanamente la nave della Regina sui trasmettitori. I servitori iniziarono a percepire strane sensazioni nel vuoto. E MIO PADRE ERA IL BUIO.

Il Kell cominciò, infine, a sentir la paura. INVITALI A UNIRSI, trasmise il Kell, con un'ultima provocativa comunicazione prima della morte e della rovina: VEDIAMO SE POSSONO SALVARE TUA FLOTTA.

E la Regina li invitò, come solo lei poteva fare. Tutti i servitori di tutti i Ketch udirono l'invito. Ogni capitano e barone tuonò ordini ai suoi inferiori, mentre sensori si disattivarono, postazioni di fuoco vacillarono, reattori persero colpi e sistemi energetici iniziarono a ronzare. Le matrici mimetiche fallirono. Lo spazio si distorse. Il Casato dei Lupi sbraitò codici di guerra, avviando manovre selvagge, facendo fuoco alla cieca.

Dietro la nave della Regina, si risvegliarono gli araldi.